Il Consiglio dei Ministri riunitosi giovedì 17 marzo, ha approvato il Decreto Legge sulle riaperture che traccia anche il percorso del dopo stato di emergenza sanitaria che cesserà il 31 marzo; cesserà altresì la sua funzione il Comitato Tecnico Scientifico che sarà sostituito da una struttura di missione che affiancherà il Presidente del Consiglio e il Ministro della Salute e alla quale parteciperanno il Consiglio Superiore e l’Istituto Superiore di Sanità.

Cesserà la sua funzione anche il Commissario Straordinario, la cui attività durerà fino al 31 dicembre per il completamento della campagna vaccinale e di contrasto alla pandemia, per poi transitare nelle funzioni proprie del Ministero della Salute.

A partire dal giorno successivo ci saranno pertanto dei cambiamenti che allenteranno le misure in essere ampliando la liberalizzazione delle attività in settori ancora penalizzati; nonostante ciò non deve essere dimenticato che sono ancora numerosi i casi di positività da virus nonostante i risultati sino ad oggi conseguiti.

Nulla quindi viene smantelliamo ma l’intelaiatura in essere perde il carattere di emergenza e acquista quello di ordinarietà: se gli sviluppi della curva epidemiologica mostreranno la necessità di un intervento, ciò potrà essere fatto con gli strumenti a disposizione.

Le Regioni non saranno più distinte in fasce di colore pur continuando il sistema di monitoraggio che resta essenziale ma non sarà più seguito dall’adozione di ordinanze.

La cadenzatura delle ulteriori tappe verso la “normalità” sono le seguenti.

Dal 1° aprile cessa l’obbligo del Certificato Verde rafforzato che si ottiene solamente con la vaccinazione completa (tre dosi inoculate) o la guarigione dal contagio; sarà possibile pranzare all’aperto senza dover esibire il Certificato Verde e, fino al 30 aprile, accedere ai mezzi di trasporto pubblico a lunga percorrenza con il solo Certificato Verde base (o con un tampone negativo); analogamente per mense, catering, concorsi pubblici, corsi di formazione, eventi pubblici e sportivi svolti all’aperto.

Sino alla medesima data, il Certificato Verde rafforzato sarà invece necessario per accedere ai servizi di ristorazione al banco e al tavolo al chiuso, alle piscine, alle palestre e ai centri benessere, a convegni e congressi, a centri culturali e ricreativi, a feste conseguenti a cerimonie civili e religiose, a sale a gioco e scommesse.

Dalla medesima data, gli impianti utilizzati per l’attività sportiva collettiva sia all’aperto che al chiuso, possono tornare all’utilizzo della loro capienza massima.

Altra data da evidenziare è quella del 1° maggio a partire dalla quale sarà cancellato l’obbligo di utilizzo del Certificato Verde anche al chiuso nelle diverse tipologie di locale.

La sospensione dal lavoro in assenza di vaccinazione, resterà solo per il personale sanitario,  i lavoratori delle strutture ospedaliere e i lavoratori delle Rsa, che è quello ritenuto maggiormente a rischio o più sensibile, essendo che si rapporta con le maggiori fragilità; per costoro l’obbligo vaccinale è al 31 dicembre e le norme restano quelle di oggi.

L’obbligo vaccinale scadrà il prossimo 15 giugno per chiunque abbia superato i 50 anni; ciò consentirà di non presentare più il Certificato Verde sul luogo di lavoro.

Relativamente all’utilizzo delle mascherine FFP2, fino al 30 aprile resterà in vigore quanto in essere; tali DPI non sono già più obbligatori all’aperto dal 10 di febbraio, salvo casi in cui ci sono particolari assembramenti, mentre restano obbligatorie al chiuso e in alcuni luoghi ritenuti di maggior rischio.

Viene confermato l’obbligo di mascherina nei luoghi di lavoro.

La sensazione generalizzate è che si vada verso la normalità.