Raggiunge i 55 miliardi il cosiddetto “Decreto Rilancio”, un importo quasi doppio dell’ultima legge di bilancio che contiene una serie di provvedimenti che lo assimila ad una manovra finanziaria.

Una girandola di emendamenti ne ha rimodellato al suo interno una serie di norme escludendone altre per mancanza di coperture finanziarie.

La conversione in Legge porta con sé parecchie novità che coinvolgono il fisco e i sussidi ai soggetti deboli, la scuola e la mobilità, la famiglia e la sanità, nonché interventi relativi al superbonus per la riqualificazione energetica, alla proroga di validità per i documenti di identità e riconoscimentoaiuti per i Comuni maggiormente colpiti dagli effetti pandemici, l’assegnazione alle città di Bergamo e Brescia del titolo di Capitale Italiana della cultura.

Alle suesposte novità si aggiungono quelle finalizzate al lavoro e alle imprese, di cui talune potrebbero risultare di maggiore interesse per la nostra categoria, affrontando i seguenti elementi:

  • proroga dei contratti a termine e di apprendistato
  • tutela dei lavoratori da trasferimenti collettivi per aggirare il blocco dei licenziamenti
  • proroga fino al 31 dicembre 2020 del lavoro agile per il 50% dei dipendenti della pubblica amministrazione che svolgono attività eseguibile da remoto
  • smart working garantito per lavoratori disabili o con patologie a rischio
  • finanziamento di 200 milioni di euro all’INAIL da destinare alle imprese per sostenere le attività in sicurezza
  • i DURC (documenti unici di regolarità contributiva) in scadenza, restano validi sino al 31 ottobre
  • anticipo delle quattro settimane di Cassa integrazione previste tra settembre e ottobre
  • stanziamento di 600 milioni di euro di fondi per le filiere in crisi dell’agricoltura
  • possibilità di chiudere i contenziosi con lo Stato per i gestori delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricettive.

Il nulla osta a procedere concesso dal Parlamento comporterà l’adozione di 150 decreti attuativi per 365 articoli (erano 266 prima del passaggio parlamentare; con il decreto diventato oramai legge, ci conforta però una certezza rappresentata dal fatto che eviteremo in autunno il tormentone delle clausole di salvaguardia per il rischio di aumento dell’IVA che, con l’utilizzo dei 55 miliardi di euro autorizzati, diventa un detonatore … disattivato).