Dal 10 gennaio 2022, in base al Decreto Legge del 29 dicembre scorso, per fare sport al chiuso nelle piscine, come per le discipline di squadra anche all’aperto, scatta l’obbligo del Certificato Verde rafforzato che sarà obbligatorio sino alla cessazione dello stato di emergenza, fissato attualmente sino al 31 marzo 2022; detta Certificazione si ottiene solamente con la vaccinazione o con la guarigione dalla malattia.

Analogo obbligo è previsto per i centri benessere e termali al chiuso, fatte salve deroghe per motivi di salute.

La verifica del possesso di tale Certificazione da parte dell’ospite, spetta al titolare dell’impianto che, se non osserva l’obbligo è passibile di sanzione di 400,00 euro con il rischio della sospensione dell’attività al terzo rilievo erogato.

La sofferenza del settore è espressa da molte parti; una di esse, espressa attraverso una intervista rilasciata ad un quotidiano di ampia tiratura, è quella del presidente di una realtà associativa che riunisce una cinquantina di società per circa cento piscine complessive localizzate sul territorio ligure.

“Siamo in una tempesta perfetta, le fatture di gas ed energia dei mesi di ottobre e novembre sono raddoppiate, altri aumenti li soffriamo da questo mese di gennaio e a questi si sommano le spese per le strumentazioni e per i controlli.

Adesso perderemo tutte quelle persone che venivano a fare sport con il tampone, a partire dai ragazzi dai 12 ai 18 anni.

È una situazione difficilissima che purtroppo concorre anche a creare un terzo anno di buco generazionale nello sport.

Ne è prova il fatto che FIN ha appena sospeso tutte le manifestazioni della pallanuoto, almeno per ora.”